01 - Palazzo Doglio
Via Logudoro, Cagliari - 2020
Adiacente il Centro Storico di Cagliari, compresa tra la via Dante e la via Sonnino, è presente un’area ricca di potenzialità, urbanizzata intorno agli anni 20 e 30 del secolo scorso nell’espansione del quartiere storico di Villanova. Tale area, ricca di monumenti di grande valore (la Basilica di San Saturnino del V e VI sec.; la Chiesa di San Lucifero del 1646-1682; una necropoli romana ed una paleocristiana) e di importanti spazi di relazione (la Piazza S. Cosimo; la Piazza Martiri delle Foibe), detiene un ruolo marginale nei flussi turistici ed è esterna alle dinamiche sociali degli abitanti del resto della città.
In posizione Centrale in tale settore urbano è collocato “Palazzo Doglio”.
Palazzo Doglio è il fabbricato che occupa l’intero isolato di forma trapezoidale compreso tra via Logudoro, vico I Logudoro, via Goceano e via Nuoro e si sviluppava su quattro/cinque livelli fuori terra ed un livello interrato.
Costruito verso la metà degli anni 20 del XX secolo, dopo un periodo di abbandono e conseguente degrado venne radicalmente ristrutturato nel 1986 per la realizzazione degli uffici della Prefettura.
La metodologia di intervento adottata al tempo ha consentito il recupero e/o il rifacimento dei fregi originali di stile liberty, che ornavano le facciate fronte strada e che costituiscono elemento tipico della Cagliari moderna tra 800 e 900.
La rinascita del Palazzo parte dalla realizzazione di un albergo extra lusso, che funge da attrattore di pubblico e di sviluppo dell’area, integrato con ambiti residenziali signorili e commerciali di qualità.
L’intervento di ristrutturazione edilizia di Palazzo Doglio consta principalmente nella trasformazione in piazza pubblica della corte privata interna del complesso con: la rimodulazione e creazione di elementi architettonici delle facciate prospicenti il nuovo spazio cittadino; la creazione del “corsello”, porta di ingresso alla nuova piazza; il rifacimento dei prospetti adiacenti la pubblica via; la creazione di un nuovo piano attico con rimodulazione dei sottotetti esistenti.
La colorazione delle facciate ha visto un cambio di colore, da un giallo acceso ad un colore elegante studiato appositamente per risultare coerente con il complesso ma allo stesso tempo tale da dare un tocco di contemporaneità e immediata riconoscibilità al progetto.
Nell’intervento prospicente Piazza Ichnusa si è ricostruita la continuità volumetrica attraverso l’utilizzo di un “corsello”, che collega all’altezza del terzo piano due parti di fabbricato ora monche, riprendendo linee e stilemi che contraddistinguono il palazzo. Il nuovo volume insieme alla scalinata urbana fungono da cornice e da principale porta di accesso alla nuova piazza urbana che si configura come uno spazio permeabile e aperto ad eventi pubblici e mondani. La nuova piazza interna, arredata con fontane, portici e alberature, strizza l’occhio alle corti urbane degli urban resort della penisola. Nelle facciate prospicenti la piazza sono stati ripristinati i ballatoi tipici dell’edilizia popolare della “casa di ringhiera”, demoliti durante la ristrutturazione del 1986, trasformati ora in elemento monumentale a servizio delle unità immobiliari residenziali e delle camere dell’albergo, nel rispetto ai caratteri compositivi e architettonici del complesso.
Al piano terra è prevista la sistemazione di porticati funzionali alle esigenze dei locali commerciali (principalmente adibiti a ristorazione e boutique di lusso) e dell’atrio dell’albergo, coerenti nelle dimensioni, nei colori e nelle finiture con i caratteri tipologici e architettonici dell’esistente.
Le variazioni previste relative alle coperture, consistenti nella rimodulazione dei sottotetti adibiti ora a locali tecnici, non sono percepibili né dalla pubblica via né dalla corte interna del complesso. Ogni elemento introdotto nella nuova configurazione della corte interna del fabbricato, sia a seguito del ripristino di elementi demoliti nella ristrutturazione del 1986 (i ballatoi) sia di nuova introduzione funzionale le nuove destinazioni d’uso dell’immobile (i loggiati, gli elementi di arredo, la rimodulazione dei sottotetti) è stato studiato nei minimi dettagli per inserirsi in modo armonico e coerente nell’edificio esistente in modo da non essere percepibile come un elemento estraneo ma come parte costitutiva del fabbricato originario.
La ristrutturazione del Palazzo ha permesso, attraverso un accordo di programma, di imprimere una svolta nella valorizzazione degli spazi pubblici a contorno, costituiti da Piazze, Monumenti ed un Teatro.
Le strade limitrofe ripavimentate in granito, permetteranno un rinnovo ed una riqualificazione architettonica dell’area e la creazione di aree a bassa velocità veicolare per lo sviluppo di una nuova socialità pedonale.
Su vico I Logudoro, sul quale si attesta l’ingresso dell’hotel, verrà creato un nuovo spazio pubblico pedonale in basalto e granito denominato “Piazza Lineare”, il quale ospiterà opere scultoree e giochi d’acqua diventando elemento di connessione tra i diversi elementi di pregio.
Piazza Ichnusa, uno snodo viario dal quale si accede alla nuova piazza, sarà riqualificata attraverso nuova pavimentazione ed una riqualificazione della rotonda con il posizionamento di un ulivo monumentale.
La luce gioca un ruolo da protagonista e funge da filo conduttore tra i vari elementi di rinnovamento.
Partendo da un contesto in cui l’illuminazione notturna è elemento quasi assente utile solo alla circolazione veicolare, si crea un ambiente in cui la luce contribuisce a ricondurre l’area all’interno delle dinamiche di vita della città.
L’importante Basilica paleocristiana e la Chiesa del ‘600 attraverso un attento studio dell’illuminazione degli elementi caratterizzanti si ripropongono all’interno delle piazze pubbliche quali elemento dominante e non più esclusivamente elementi di contorno, permettendo di creare insieme all’illuminazione del Palazzo e dei nuovi spazi pedonali una nuova area di interesse cittadino.